Vediamo insieme come la Digital Transformation può influire sulla Talent Retention e i 3 motivi per cui l’e-Learning può essere il tuo asso nella manica.
Talent Retention: questioni di generazioni
A che cosa serve, concretamente, l’e-Learning?
Fondamentalmente a centralizzare e a semplificare la formazione attraverso un LMS, acronimo per Learning Management System, vale a dire l’insieme di programmi che permette la distribuzione dei corsi online.
Un LMS può essere utilizzato all’interno della propria realtà aziendale per la formazione dei dipendenti, sia per favorire l’acquisizione di nuove competenze, che per seguire corsi di aggiornamento del proprio settore. Ma non è tutto.
Un’azienda che utilizza l’e-Learning non garantisce solo la formazione costante dei dipendenti, ma è in grado di migliorare il servizio riservato ai suoi Clienti.
Cambia l’azienda, cambia il settore, ma ogni volta che si decide di assumere un nuovo professionista l’iter è sempre lo stesso. Si apre la job description, si selezionano i CV, si fanno colloqui su colloqui e alla fine viene selezionata la persona che sembra perfetta per quel lavoro.
E a quel punto la domanda sorge quasi spontanea: come faccio ad essere sicuro che sceglierà di restare nella mia azienda?
In questi casi la certezza al 100% non esiste, ma investire in Talent Retention è sicuramente la mossa giusta.
La Talent Retention, ossia la capacità di assumere e soprattutto trattenere i talenti all’interno dell’azienda, non è cosa da poco.
Viene da sé che un’impresa in grado di far sentire i dipendenti soddisfatti e motivati può significare solo una cosa: abbassamento del turnover e maggiore produttività.
Diversi studi hanno dimostrato che il turnover all’interno delle aziende italiane è in aumento, soprattutto se si prendono in considerazione le generazioni che sono da poco entrate nel mondo del lavoro.
E’ stato infatti stimato che i dipendenti nella fascia d’età 24-35 in media passano solamente 3 anni nello stesso posto di lavoro prima di decidere di cambiare.
Quali sono i motivi?
Rispondere a questa domanda non è semplice, soprattutto perché bisognerebbe tenere in considerazione le caratteristiche di ogni singola realtà aziendale.
Tuttavia una delle ragioni che contribuisce a minacciare l’equilibrio delle aziende non è nient’altro che un diverso modo di vivere la vita professionale tra le nuove generazioni.
I giovani che si sono da poco affacciati al mondo del lavoro hanno infatti necessità e desideri molto differenti rispetto a quelli dei loro predecessori. Non è quindi facile per chi gestisce un’azienda capire quale sia la maniera corretta di approcciarsi ai nuovi dipendenti e soprattutto quali siano le strategie migliori per motivarli, evitando così di perdere giovani, e soprattutto preziosi, talenti.
I protagonisti del cambiamento tra Millennial e Generazione Z
Dalla prima volta che si sono spalancate le porte sul mondo di internet, la tecnologia ha fatto passi da gigante. Con l’avvento di comunità online e social le distanze si sono accorciate sempre di più e ormai ci troviamo di fronte a uno strumento che ha saputo abbattere le barriere e dare vita a una comunità globale.
Ovviamente i cittadini che meglio si muovono all’interno di questo paese digitale sono quelli che fin da piccoli hanno avuto accesso a cellulare e tablet, generazioni veloci e ambiziose abituate al cambiamento: stiamo parlando proprio di Millennial e Generazione Z.
Millennial e Generazione Z sono due generazioni ben distinte, ma essendo temporalmente vicine presentano anche alcuni punti di contatto.
Per loro la parola chiave è equilibrio. Quello che queste generazioni cercano è una giusta divisione tra vita lavorativa e vita privata, si aspettano quindi di poter usufruire di orari flessibili e di poter accedere a programmi di smart working.
L’azienda ideale è quella che ha un occhio di riguardo nei confronti dei dipendenti e che offre la possibilità di fare carriera in maniera meritocratica.
Vogliono impegnarsi in imprese che investono in competenze digitali e nella loro formazione, accettano facilmente retribuzioni iniziali più basse in cambio di essere inseriti in un percorso di crescita professionale.
Passando ai dati concreti, il 43% della Generazione Z afferma di preferire un approccio didattico indipendente che può essere gestito in autonomia.
I Millennial hanno invece sottolineato un altro aspetto della formazione aziendale. L’87% ha infatti dichiarato che lo sviluppo professionale deve essere responsabilità del luogo di lavoro e che purtroppo molto spesso le esperienze formative proposte sono noiose e irrilevanti.
Perché la Digital Transformation gioca a tuo favore
Se cambia la mentalità con cui ci si approccia al lavoro, devono cambiare anche i processi e gli strumenti che si utilizzano.
E’ qui che scende in campo la Digital Transformation. Non si tratta di una rivoluzione solamente tecnologica, ma piuttosto di un cambiamento culturale, proprio perché basato sul concetto che il digitale non può essere separato dalla nostra vita quotidiana attuale, ma soprattutto futura.
In Italia la Digital Transformation ha da poco iniziato a muovere i primi passi.
Anche se il 63% delle aziende italiane ha già introdotto delle tecnologie digitali, non si può ancora parlare di un vero e proprio progetto orientato al cambiamento.
Il problema alla base di questa difficoltà è che in Italia non c’è ancora una forte cultura digitale: solo il 39% delle aziende infatti ritiene di avere le competenze digitali adeguate per affrontare il cambiamento.
A questo proposito è importante sottolineare che, statisticamente parlando, la maggior parte degli investimenti fatti dalle aziende fino ad ora riguardano soprattutto le funzioni e le attività di development, recruiting e internal communication.
Rimangono ancora pochissime le realtà che investono in retention dei dipendenti, diversità e career management.
Eppure gli esperti parlano chiaro: con le giuste modifiche ai processi aziendali è possibile rendere il lavoro del dipendente più efficace, ridurre i costi, semplificare le procedure e perfezionare servizi e prodotti. L’obiettivo finale? Aumentare la soddisfazione del cliente e migliorare l’esperienza lavorativa di tutti i collaboratori.
Le aziende che non riusciranno a mettere in atto un processo di trasformazione perderanno la loro competitività sul mercato. Questo perché rimarranno legate a una visione di business ormai superata. Non solo diventeranno meno attrattive nei confronti delle nuove professioni che emergeranno nei prossimi anni, ma comprometteranno anche la Talent Retention dei dipendenti già presenti all’interno dell’azienda.
3 motivi per cui l’e-Learning è dalla tua parte
Facciamo chiarezza: la Talent Retention non è altro che una delle dirette conseguenze dell’azienda che investe davvero in Digital Transformation.
In un’epoca in cui il cambiamento veloce non si verifica solo a livello tecnologico e digitale, ma anche sociale, le aziende devono comprendere il loro ruolo fondamentale nella formazione dei dipendenti.
In questo contesto è naturale che la formazione si sia evoluta stare al passo con lo sviluppo tecnologico. Le piattaforme di e-Learning semplificano infatti l’accesso a nuove informazioni e rendono più facile la gestione del piano formativo aziendale.
I progetti di formazione online giocano un ruolo fondamentale nel permettere alle aziende di attrarre i nuovi talenti del mondo digitale e, allo stesso tempo, aggiornare le competenze dei propri dipendenti. In questo modo si soddisfano la necessità e il desiderio di formazione dei collaboratori e con l’incremento delle loro competenze cresce anche l’impresa.
A sostenere questa tesi una ricerca di Gartner del 2018 ha individuato le 3 caratteristiche fondamentali che i dipendenti si aspettano da un’azienda:
- Upgrade delle competenze e acquisizione di nuove skill
- Introduzione di nuove tecnologie e metodologie di lavoro
- Sperimentazione di nuovi processi e strutture organizzative
Vediamo quindi insieme i 3 motivi per cui l’e-Learning aiuta la tua Talent Retention:
- Crescita personale: abbiamo visto come una delle esigenze principali dei dipendenti, soprattutto quelli che entreranno a breve nel mondo del lavoro, è la flessibilità. I sistemi di e-Learning sono pensati proprio per permettere alla persona di gestire in autonomia la propria formazione, garantendo l’acquisizione di nuove skill e competenze, secondo il proprio ritmo di apprendimento.
- Reskilling e motivazione: la conoscenza delle novità di mercato diventa un processo necessario e continuo. Secondo il World Economic Forum, favorire la riqualificazione professionale dei collaboratori è la strategia giusta per affrontare la rapida evoluzione dei ruoli professionali.
Per ogni settore gli aggiornamenti e le cose da imparare sono moltissime: un programma di formazione studiato in base al ruolo del dipendente manterrà alto il livello di motivazione. Con le giuste competenze, si potranno anche sperimentare le ultime strategie di settore permettendo all’azienda di aumentare la sua competitività sul mercato.
- Migliore produttività: i corsi e-Learning sono particolarmente coinvolgenti e proprio per questo assicurano una formazione di valore in circa metà del tempo rispetto ai metodi tradizionali. Un dipendente formato nella maniera corretta riuscirà a portare a termine i propri compiti in maniera più veloce e con più facilità. Questo farà sentire il dipendente realizzato all’interno dell’ambiente di lavoro.
Gli investimenti che l’impresa fa nella formazione del personale agiscono con un effetto domino sulla soddisfazione del dipendente. Questo vale per i lavoratori di oggi, ma ancora di più per quelli del prossimo futuro che, come abbiamo visto, si aspettano soprattutto questo dalle aziende con cui collaboreranno.
La possibilità di crescita e formazione, unite a un ambiente di lavoro che favorisce il dialogo tra ruoli professionali diversi, porteranno alla nascita di realtà aziendali dove i dipendenti assumono il ruolo di veri e propri partner strategici.
La diretta conseguenza è quindi un ambiente di lavoro nel quale le persone sono disposte a mettere le loro competenze a disposizione dell’azienda nel salto verso la Digital Transformation.
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