Con il lockdown docenti e presidi sono riusciti a trasformare in pochissimo tempo la scuola italiana. La didattica a distanza ha aperto le porte a un nuovo modo di fare lezione: ma come farlo in maniera efficace?
La concentrazione: tanto gentile e tanto onesta pare
Prova a tornare indietro ai tuoi 15 anni. Ti ricordi quelle giornate dove eri fisicamente in classe, ma con la testa in un mondo tutto suo?
Quei giorni così interminabili che avresti contato le righe sulla maglietta del compagno di classe di fronte piuttosto che seguire la lezione. Poco importa quante volte cercavi di riprendere il controllo dei tuoi pensieri, concentrarsi era impossibile.
La stessa cosa capita a tutti i nostri alunni. Scientificamente l’attenzione di un adolescente arriva alla soglia dei 40 minuti, per poi scomparire.
Questo dato, tra l’altro, è veritiero solo se il singolo ragazzo è interessato all’argomento trattato. Senza contare che gli stimoli che riceve devono essere giusti per lui.
Insomma: insegnare non è per nulla facile.
Non è ancora chiaro se a settembre le scuole riapriranno, né con che modalità. Al momento l’ipotesi più probabile è che la scuola italiana unirà la didattica in aula a quella online.
Diciamo che se già in aula è complicato assicurarsi l’attenzione di tutti, l’ultimo periodo di didattica a distanza ha messo a dura prova insegnanti e studenti.
Il comodo ambiente di casa, dove tutto è a portata di mano, sicuramente non aiuta.
Basta pensare alla libertà di usare il cellulare in qualsiasi momento: ci sono probabilità molto alte che l’attenzione dei nostri alunni sia dedicata a whatsapp e non alla lezione su Dante Alighieri.
Da non dimenticare anche l’altro estremo dello spettro. Non tutti i ragazzi riescono a partecipare alle lezioni se l’interazione personale è praticamente ridotta a zero. Bilanciare la formula non è per nulla facile.
Per questo vogliamo svelarti 5 tecniche che ti saranno sicuramente utili per coinvolgere i tuoi studenti. Anche da casa.
1. Nuova didattica, nuovi contenuti
La nascita del cinema risale convenzionalmente al 1895, quando i fratelli Lumière proiettarono in pubblico il loro primo cortometraggio.
Forse ti starai chiedendo: cosa c’entra adesso il cinema? C’entra eccome.
Il cinema infatti affonda le sue radici nel teatro che, sempre per convenzione, risale al VI secolo a.C.
Ma cinema e teatro, pur essendo legati, seguono regole molto differenti. Lo stile teatrale sembrerebbe esagerato sul grande schermo, e la recitazione hollywoodiana farebbe fatica a notarsi sul palco.
E’ esattamente lo stesso principio per la didattica in presenza e quella a distanza. Hanno in comune l’obiettivo dell’insegnamento, ma seguono delle logiche indipendenti.
Le lezioni online devono essere molto più brevi e concentrate per riuscire a coinvolgere lo studente, per una durata di circa mezz’ora al massimo. L’ideale sono lezioni dove la parte teorica e pratica si alternano di continuo, a piccoli moduli di 10 minuti.
In questo modo non solo gli studenti riusciranno a seguire più facilmente, ma tu riuscirai a capire subito se l’argomento è chiaro o meno.
2. Falli sentire protagonisti
Buona parte degli studenti sono adolescenti: un’età incredibilmente delicata, ma soprattutto particolare.
Ci troviamo di fronte dei ragazzi che stanno cercando di capire qual è il loro posto nel mondo e che hanno bisogno di essere trattati da “grandi”.
Proprio per questo i ragazzi saranno più disposti a partecipare se sentiranno di aver contribuito alla preparazione della lezione online. Un esempio potrebbe essere quello di chiedergli di preparare un quiz per ripassare insieme un argomento, includendo quindi nella lezione un momento leggero e informale.
Un’altra tecnica è quella di coinvolgerli nella programmazione delle lezioni.
Ad esempio facendo scegliere a loro il prossimo testo dell’autore che si sta studiando o quale tra i tanti esercizi di matematica vedere insieme. Nulla di troppo complicato, ma sono dei piccoli accorgimenti che aiutano a richiamare l’attenzione dello studente.
E’ importante ricordare che i nostri ragazzi sono cresciuti in un mondo dove l’associazione tra “gettone” e “telefonata” non esiste.
Da sempre sono immersi in una realtà fatta da computer e smartphone. Sarà sicuramente di grande aiuto chiedergli se hanno suggerimenti per rendere la lezione più interattiva, anche attraverso l’utilizzo di app.
Loro apprezzeranno la fiducia e si sentiranno parte della lezione. Tu potrai cogliere qualche spunto veramente interessante.
3. Parla con loro
Fare scuola da casa non è per tutti un sogno che si realizza, fatto di lezioni in pigiama e di sveglie alle 8 meno 5. E’ importante tenere a mente che alcune famiglie vivono situazioni particolari.
Dedicare 5-10 minuti all’inizio di ogni lezione per chiedere ai nostri studenti come stanno fa davvero la differenza.
Un’altra idea è quella di fare delle piccole pause sistematiche per permettere ai ragazzi di ricaricare le energie e essere pronti a concentrarsi di nuovo.
4. Valuta solo quello che sanno FARE
La didattica a distanza è un ottimo strumento per insegnare ai ragazzi a essere responsabili della propria formazione.
In questi mesi ne abbiamo viste di ogni.
Dallo studente con gli appunti sul muro, quello a cui la rete non funzionava proprio il giorno dell’interrogazione, fino a chi si è affidato ai suggerimenti dei gruppi whatsapp.
Siamo sinceri: con verifiche e interrogazioni da casa è molto più facile copiare.
Proprio per questo motivo bisognerebbe ridurre al minimo le verifiche standard. E’ molto meglio chiedere ai ragazzi di creare delle presentazioni, o dei piccoli progetti, dove dimostrano di aver capito gli argomenti e di essere in grado di metterli in relazione tra loro.
Così facendo stimolerai anche il loro pensiero critico, creando un ambiente di classe maturo e sereno.
5. Poche regole, ma condivise
Il microfono acceso quando non serve crea brusio in sottofondo. Le fotocamere che si accendono e si spengono sono una distrazione continua. Mediare una discussione senza vedere tutte le mani alzate porta la video lezione all’anarchia.
Decidere insieme ai ragazzi delle regole da seguire migliorerà incredibilmente l’esperienza della didattica a distanza.
Facciamo alcuni esempi: prenotare il turno di parola utilizzando la chat. Oppure tenere il microfono spento se non si sta parlando. O ancora richiedere la puntualità anche per collegarsi alle lezioni online, mettendo un tempo limite per l’appello.
Piccoli accorgimenti, grande impatto.
Che mondo sarebbe senza didattica in presenza?
Sappiamo bene che non è facile cambiare un modello di insegnamento che ha sempre funzionato con la relazione diretta.
Non vogliamo neanche dire che la didattica a distanza è migliore di quella in presenza, perché di fatto non lo è.
I nostri ragazzi hanno bisogno di stare fisicamente in aula. La scuola non è solo un edificio dove si mettono dei concetti nelle teste delle persone. E’ un ambiente educativo, dove i ragazzi studiano i grandi autori della letteratura e la matematica dell’universo. Ma imparano anche a stare con gli altri. A conoscere sé stessi. A capire che sono i diretti responsabili delle loro azioni.
Le piattaforme di didattica a distanza, se usate nel giusto modo, possono aiutare docenti e presidi a fare proprio questo. Sono uno strumento che integra la scuola tradizionale, ma non la sostituisce.
Proprio per questo si parla sempre più spesso di apprendimento misto (abbiamo scritto poco tempo fa un articolo a riguardo, leggilo qui). La tecnologia infatti può sostenere la scuola nei progetti di inclusione e flessibilità.
E può dimostrarsi una valida alleati per docenti e presidi che spendono molto del loro tempo per la burocrazia di istituto.
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