Con Flipped Classroom si intende una modalità di insegnamento supportata dalla tecnologia e dai contenuti digitali. La particolarità? L’inversione dei tempi e delle modalità della scuola tradizionale.
Vediamo insieme le caratteristiche principali della Flipped Classroom.
Il ruolo della didattica digitale nella scuola
Secondo le Linee Guida del MIUR per la Didattica Digitale Integrata ogni scuola, di qualsiasi ordine e grado, è chiamata a definire le modalità con cui intende inserire la didattica online all’interno dell’offerta formativa. Non solo per fare fronte all’emergenza sanitaria, ma anche per dare inizio al percorso di digitalizzazione nell’istituzione scolastica.
Se c’è una cosa che è emersa da questi primi mesi di lezioni digitali è che la didattica in presenza avrà sempre un ruolo chiave nella vita degli studenti, soprattutto perché ricopre una funzione educativa fondamentale.
Proprio per questo motivo è importante parlare di progettazione e di equilibrio tra attività sincrone e asincrone che, anche se seguono modalità e logiche completamente diverse tra loro, hanno un obiettivo comune unico: creare una scuola con un valore formativo e inclusivo completo.
La didattica digitale risponde a queste esigenze con diversi modelli di insegnamento, come ad esempio il Blended Learning (di cui abbiamo parlato qui), l’Apprendimento Cooperativo o la Didattica Breve.
Proprio tra questi troviamo la Flipped Classroom.
Che cos’è la Flipped Classroom?
Letteralmente “classe capovolta”, con Flipped Classroom si intende un approccio metodologico che inverte il tradizionale ciclo di apprendimento fatto di lezioni frontali, studio individuale a casa e verifiche in classe.
Di fatto la Flipped Classroom si compone di due momenti chiave:
- Ogni studente apprende in maniera autonoma, supportato dall’utilizzo di strumenti multimediali
- La classe si riunisce a scuola e l’insegnante organizza una lezione orientata alla messa in pratica delle conoscenze che gli studenti hanno appreso in autonomia.
L’idea che sta alla base di questa modalità, quindi, è che la lezione diventa compito a casa, mentre il tempo in aula è dedicato ad attività collaborative, esperienze, laboratori e dibattiti.
Perché fare Flipped Classroom?
L’inversione dei tempi, ma in parte anche dei ruoli, della scuola tradizionale permette agli alunni di crescere sotto il punto di vista della maturazione personale. È stato dimostrato che utilizzando questa metodologia, i ragazzi sviluppano comportamenti adattivi e, allo stesso tempo, migliorano la capacità di gestire la propria emotività nei momenti di maggiore stress psicologico.
In particolare:
- Ottimizza il tempo in aula e migliora la qualità delle interazioni educative
- Sviluppa nello studente la capacità dell’apprendimento autonomo
- Mette al centro dell’apprendimento lo studente, coinvolto in prima persona nel suo percorso educativo e consapevole degli obiettivi da raggiungere
- Stimola lo sviluppo delle competenze digitali e la collaborazione con gli altri
- Lo svolgimento dei compiti in classe permette all’insegnante di scattare una fotografia precisa delle difficoltà degli studenti e dei diversi stili di apprendimento
Come strutturare un progetto di classe capovolta
Nessun docente inizierebbe mai l’anno scolastico senza aver prima pensato in che modo strutturare gli argomenti previsti dal programma.
Allo stesso identico modo, prima di strutturare il progetto per la didattica digitale è fondamentale avere ben chiari quali sono gli obiettivi che gli studenti dovranno aver raggiunto al termine del programma.
Solo dopo aver elaborato un pensiero basato sui nostri studenti e deciso con che modalità agire, è possibile iniziare a creare i contenuti.
Le fasi principali di un progetto di Flipped Classroom si possono dividere in:
1. MOMENTO PREPARATORIO
L’insegnante individua, o crea ex novo, le risorse multimediali relative all’argomento da affrontare, le condivide con gli studenti e assegna i compiti da svolgere.
2. MOMENTO OPERATIVO
Gli studenti si dedicano al momento di studio individuale: ciò non si limita allo studio dei materiali, ma implica anche la creazione di elaborati da presentare in aula, a dimostrazione di cosa e quanto hanno appreso.
L’ideale sarebbe che ogni studente decidesse da solo lo strumento attraverso il quale dimostrare il proprio livello di apprendimento tra quelli della narrazione digitale (video, mappe concettuali, slideshow ecc).
3. MOMENTO RISTRUTTURATIVO E CONCLUSIVO
L’insegnante valuta gli elaborati degli studenti e individua quali concetti sono stati assimilati meglio e quali, invece, hanno bisogno di essere ripetuti o approfonditi. L’obiettivo principale dev’essere sempre quello di promuovere l’interiorizzazione dei concetti e rendere l’apprendimento efficace.
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